Brabham BT50

Brabham BT50

di Luca Dal Monte

La Brabham BT50 è la naturale evoluzione della BT49 campione del mondo 1981. La scocca, una monoscocca in alluminio irrigidita da pannelli in fibra di carbonio, ospitava il propulsore BMW M12/13 turbo da 1,5 litri, già collaudato negli anni 1980 e 1981 su una versione modificata della BT49. Rispetto al modello precedente, la BT50 presentava un passo leggermente maggiore, mentre la trasmissione era sempre gestita dal cambio Hewland/Alfa Romeo a cinque marce.

Se la gestazione della BT50 è stata lunga e difficile, il suo utilizzo in pista è stato ancora più travagliato. Per BMW la monoposto inglese segna l’ingresso ufficiale in Formula 1, categoria nella quale non ha di fatto esperienza. Dall’altra parte c’è la Brabham – nelle persone di Bernie Ecclestone, il proprietario, e di Gordon Murray, il geniale progettista, che stanchi della difficile coabitazione con Alfa Romeo negli anni precedenti, sono a corto di pazienza. Così, alla deludente gara del debutto della BT50 a Kyalami, segue un delicato periodo nel quale il rapporto tra Brabham e BMW arriva al punto di rottura.

Brabham BT50 Image 1

Piloti:

Nelson Piquet: Le difficoltà incontrate dal 4 cilindri sovralimentato di fabbricazione BMW non permettono al pilota brasiliano di difendere, nel corso del 1982, il titolo mondiale conquistato l’anno precedente. Dopo i problemi nelle prime gare e il ritorno alla monoposto dell’anno precedente, le cose sembrano migliorare all’inizio dell’estate quando Piquet porta la BT50 alla vittoria a Montreal e al secondo posto a Zandvoort. Ma i continui ritiri nelle gare estive non gli consentono di accumulare che 20 punti, per un deludente undicesimo posto nella classifica mondiale. Si rifarà con gli interessi l’anno successivo.

Riccardo Patrese: Il 1982 di Riccardo è la prima stagione da incorniciare della sua lunga carriera. Vince un rocambolesco Gran Premio di Monaco, ma lo fa al volante della vettura dell’anno precedente. Tornerà a guidare la BT50 solo nel Gran Premio d’Olanda, dove si classifica lontano dai punti. Poi una lunga serie di ritiri, intervallata solo da un quinto posto nel Gran Premio della Svizzera disputato a Digione.

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Nel tentativo di difendere il titolo mondiale che Piquet ha conquistato l’anno precedente, nella seconda gara di campionato, in Brasile, e in quella successiva a Long Beach, Ecclestone e Murray rispolverano la BT49 motorizzata Ford-Cosworth.  La Casa di Monaco naturalmente non gradisce e impone il ritorno alla vettura nuova con motorizzazione tedesca. In Belgio le BT50 deludono ancora e a questo punto si arriva al compromesso di affidare ai due piloti due vetture diverse. Il caso vuole che nella gara successiva, a Montecarlo, Riccardo Patrese vinca al volante della ‘vecchia’ BT49, mentre in prova, al volante della nuova BT50, Nelson Piquet rimedia due secondi di distacco dal compagno di squadra.

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